Pignolo

 

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PIGNOLO

Il Pignolo è un vitigno autoctono friulano a bacca nera, il cui nome trae origine dalla particolare conformazione del grappolo, molto serrato e compatto, che ricorda la forma della "pigna", con cui si produce un apprezzato vino rosso secco. Il Pignolo presente sul territorio friulano non è, per altro, l'unico vitigno che produce grappoli di uva con questa caratteristica, per cui nella viticultura italiana il termine pignolo si incontra associato a vitigni a bacca bianca e a bacca rossa accomunati solamente dalla caratteristica forma del loro grappolo d'uva. La similitudine non è sfuggita neanche ai vignaioli francesi che l'hanno utilizzata per battezzare i loro vitigni Pinot, con cui il Pignolo, però, non ha nessuna parentela.

Origini

Il Pignolo è originario della zona collinare di Buttrio (UD), e già nel dodicesimo secolo con le sue uve si produceva il vino rosso che veniva offerto in omaggio dalla cittadinanza di Udine ai luogotenenti che entravano in città.

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Pignolo

Ampelografia

I grappoli di Pignolo sono piccoli, serrati, di forma cilindrica talvolta con due piccole ali. Gli acini sono piccoli e tondi, di buccia spessa e pruinosa, dura e tannica dal colore blu-nero. La polpa è molle, di sapore semplice, dolcissima.

L'epoche di germogliamento, fioritura e invaiatura sono medie.

Caratteristiche del vino

Il vino Pignolo è di colore rosso rubino chiaro, con una buona gradazione alcolica e una acidità "fresca", dal gusto armonico, pieno e delicato ed un profumo tipico. Viene gustato principalmente come vino giovane, spesso negli uvaggi con altre uve locali. Può essere lasciato invecchiare per qualche anno, anche in barrique, con ottimi risultati.

Si abbina bene con piatti a base di carne sia bianca che rossa.

Peculiarità

Il Pignolo ha condiviso la sorte dei principali vitigni autoctoni friulani a bacca nera, quali Schioppettino e Tazzelenghe, scomparendo quasi completamente dalle campagne friulane all'inizio del 1900, dopo secoli di "onorato servizio", a causa della fillossera.

Il Pignolo è uno dei protagonisti del lavoro di recupero degli antichi vitigni friulani, iniziato alla fine degli anni '70 in Friuli Venezia Giulia. Nel suo caso le marze da innestare su porta innesti americani sembra siano state reperite in una vigna, situato presso l'Abbazia di Rosazzo, dove era presente un intero filare di Pignolo quasi centenario miracolosamente scampato all'attacco della fillossera.

Un altro dei vitigni recuperati, il Piculit neri, viene coltivato solo da pochi appassionati viticoltori. Ad uno di essi in particolare và il merito di aver svolto un intenso lavoro di storico oltre che di viticoltore: il cav. Emilio Bulfon.


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