Greci o Grechetti

 

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GRECI o GRECHETTI

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Grecanico

Il grappolo di uva Grecanico è di medie dimensioni, cilindrico, alato (con una o due ali), allungato e mediamente spargolo. L'acino è di media grandezza, di forma sferoidale-ellissoidale. Buccia poco pruinosa, spessa e consistente, di colore giallo dorato. Polpa a sapore semplice e dolce.

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Peloponneso

Viti coltivate con la tecnica "ad alberello"

I vitigni designati con il nome di Greci o Grechetti possiedono caratteristiche ampelografiche molto diverse ed hanno avuto ampia diffusione, in tutta la penisola italiana, sopratutto a cavallo tra il quattordicesimo ed il diciannovesimo secolo. La loro coltivazione in Italia si diffuse durante il periodo del Medioevo per produrre vini simili a quelli che venivano importati dal Mediterraneo orientale.

La loro comparsa in Italia risale al periodo della colonizzazione dell'Italia meridionale (la cosiddetta Magna Grecia) quando iniziarono a diffondersi, nelle regioni colonizzate, alcuni vitigni di origine greca nonché le tecniche di coltivazione (ad alberello) e di vinificazione caratteristiche degli antichi Greci.

Nel 1348 la peste nera spopolò le campagne italiane e i vitigni coltivati furono sostituiti da vitigni molto produttivi ma di scarsa qualità.

Per tale ragione fra i ceti più abbienti si diffuse la fama dei vini provenienti dalla Grecia, prodotti con uve lasciate sovra-maturare al sole, ricchi di corpo.

Questi vini si diffusero sulle tavole della nobiltà e del clero grazie all'importazione dei mercanti veneti.

Di conseguenza cominciò l'importazione di alcuni vitigni, o della tecnica di vinificazione, per cui con il nome di Greco si indicarono anche vitigni locali che si prestavano ad essere lavorati alla maniera dei Greci.

vino-greco-o-grecanico-nella-grecia-antica Purtroppo si diffuse anche la tendenza a "millantare" un'origine greca per questo o quel vitigno al fine di favorirne la vendita. Fra l'altro le uve greche e le tecniche di sovra-maturazione poco si adattavano alle regioni del nord Italia molto meno soleggiate delle Grecia. La qualità di molti di questi vini "Greci" lasciava, quindi, a desiderare e quando nel 1800 il miglioramento della rete viaria consentì una più facile diffusione dei vini meridionali la loro fama si oscurò rapidamente e la loro coltivazione venne progressivamente abbandonata.

Oggi esistono solo 6 varietà di vitigni Greci iscritti al Registro Nazionale delle varietà delle viti, 4 a bacca bianca e 2 a bacca rossa.

I vini ottenuti da queste uve presentano caratteristiche organolettiche molto diverse a conferma dell'eterogeneità della loro origine.

Il vino Greco, in purezza, più rinomato e diffuso a livello nazionale è prodotto in Campania con il nome di Greco di Tufo.

Vitigno

Vino DOC che lo contiene

Province in cui la varietà è raccomandata (R) o autorizzata (A)

Grecanico dorato

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Contessa Entellina, Menfi, Santa Margherita di Belice, Sciacca, Contea di Sclafani, Delia Nivolelli, Alcamo.

Il Grecanico in purezza, è un vino dal colore leggermente ambrato, secco, discretamente alcolico, di odore e sapore neutro, armonico e dotato di una certa finezza.

R: Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Ragusa, Trapani;

A: Catania, Siracusa

Grechetto bianco

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Bianco di Pitigliano, Torgiano, Orvieto, Colli Perugini, Montefalco, Colli del Trasimeno o Trasimeno, Colli Martani, Colli Amerini, Colline Lucchesi, Vin Santo di Montepulciano, Assisi, Valdichiana, Cortona.

Il Grechetto bianco è un vino dai riflessi verdognoli, moderatamente acido con delicato aroma di frutta ed in particolare di pera.

R: Lucca, Macerata, Perugia, Rieti, Siena, Terni;

A: Arezzo, Grosseto, L'Aquila, Teramo

Grechetto rosso

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Colli Etruschi Viterbesi

R: Viterbo

Greco

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Bianco di Pitigliano, Greco di Tufo, Capri, Gravina, Taburno, Cilento, Vignanello, Sant'Agata de' Goti, Penisola Sorrentina, Colline Lucchesi, Sannio, Molise o del Molise, Colli Etruschi Viterbesi.

Il Greco è un vino dal colore giallo dorato, gradevole e dal profumo intenso. La vinificazione di questa uva richiede una particolare cura per evitare la formazione di acidità volatile. Si ottiene un vino con buona gradazione alcolica, sapido, vellutato e dal sapore caratteristico, talvolta astringente per la presenza di tannini. Non ama l'invecchiamento che tende a conferirgli un gusto "metallico".

R: Avellino, Bari, Benevento, Latina, Brindisi, Campobasso, Caserta, Foggia, Grosseto, La Spezia, Lucca, Massa, Carrara, Napoli, Salerno, Taranto, Viterbo;

A: Cagliari, Chieti, L'Aquila, Lecce, Oristano, Sassari

Greco bianco

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Cirò, S. Anna di Isola capo Rizzuto, Melissa, Greco di Bianco, Scavigna, Lamezia, Donnici, San Vito di Luzzi, Verbicaro, Bivongi.

Il Greco bianco, molto diffuso in Calabria, viene utilizzato per la produzione di vino ottenuto dopo un breve appassimento dell'uva. Il vino è di colore giallo dorato o ambrato, brillante, armonico, semi dolce o dolce. Se lasciato invecchiare leggermente acquista un caratteristico e piacevole profumo di fiori d'arancio.

R: Catanzaro, Crotone, Matera, Potenza, Reggio Calabria, Vibo Valenza;

A: Cosenza, Roma, Frosinone

Greco nero

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Donnici, Savuto, Pollino, Lamezia, Melissa, Vervicaro, Bivongi.

R: Cagliari, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Latina, Oristano, Vibo valenza

A: Napoli, Reggio Calabria

 

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